I ragazzi chiedono anche a TE, l'impegno per costruire una città di pace! Sintonizzati anche tu sulle giuste frequenze, quelle che ti fanno costruire un'autentica relazione con l'altro, quelle che ti consentono di incontrare l'altro senza pregiudizio, come Gesù ha fatto con Zaccheo.
Eccone il testo...
Cari amici,
ci presentiamo: siamo l’Equipe dei Ragazzi dell’ACR della diocesi di Ascoli Piceno. Abbiamo qualcosa da dire a ciascuno di voi.
Siamo certi che la Pace di cui abbiamo parlato in questa veglia si costruisce partendo dalla città e dai paesi che abitiamo. È per questo che vorremmo una città accogliente dove la diversità non rappresenti un problema ma una risorsa. Una città in cui non esista razzismo ma culture ed idee diverse che comunicano entrando in relazione. Solo lo conoscenza infatti, porta al rispetto e quindi alla pace. Vorremmo una città in cui le regole di vita civile siano rispettate davvero da tutti; una città a misura di noi ragazzi, che tenga conto del nostro bisogno di giocare, curando ad esempio l’ordine dei parchi pubblici; una città che guardi al nostro futuro con scelte ecologiche forti. Ci piacerebbe vivere in un posto in cui gli imbrattatori diventino disegnatori di muri, in cui bulli e delinquenti comprendano che per ragionare non servono le mani, ma il cervello. Sogniamo una città che sia attenta a scoprire quali problemi familiari, economici e sociali si nascondano dietro la violenza. Per questo invitiamo tutti voi ad uscire, come Zaccheo (Lc 19, 1-10) dal chiuso delle vostre stanze per non costruire più muri, ma porte. Partecipiamo tutti a costruire una città di pace.
Cari amici,
ci presentiamo: siamo l’Equipe dei Ragazzi dell’ACR della diocesi di Ascoli Piceno. Abbiamo qualcosa da dire a ciascuno di voi.
Siamo certi che la Pace di cui abbiamo parlato in questa veglia si costruisce partendo dalla città e dai paesi che abitiamo. È per questo che vorremmo una città accogliente dove la diversità non rappresenti un problema ma una risorsa. Una città in cui non esista razzismo ma culture ed idee diverse che comunicano entrando in relazione. Solo lo conoscenza infatti, porta al rispetto e quindi alla pace. Vorremmo una città in cui le regole di vita civile siano rispettate davvero da tutti; una città a misura di noi ragazzi, che tenga conto del nostro bisogno di giocare, curando ad esempio l’ordine dei parchi pubblici; una città che guardi al nostro futuro con scelte ecologiche forti. Ci piacerebbe vivere in un posto in cui gli imbrattatori diventino disegnatori di muri, in cui bulli e delinquenti comprendano che per ragionare non servono le mani, ma il cervello. Sogniamo una città che sia attenta a scoprire quali problemi familiari, economici e sociali si nascondano dietro la violenza. Per questo invitiamo tutti voi ad uscire, come Zaccheo (Lc 19, 1-10) dal chiuso delle vostre stanze per non costruire più muri, ma porte. Partecipiamo tutti a costruire una città di pace.